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Seminario – Problematiche ecclesiologiche: Quod omnes tangit. Prassi collegiali/sinodali nel governo della Chiesa e loro modelli teologici

Docenti
  Fausto ARICI
Istituto / Ciclo
Licenza in Sacra Teologia (FTER) (Licenza in Sacra Teologia)
Anno accademico
2022/2023
Codice
TSA-z01
Anno di corso
1° Anno
Semestre
2
ECTS
4.0
Ore
24
Lingua in cui viene erogato il corso
Italiano
Modalità di erogazione del corso
Convenzionale
Tipologia di insegnamento
OBBLIGATORIO
Tipologia d'esame / Metodo di valutazione
Prova Orale
SCHEDA PUBBLICATA
Programma

Dopo una previa e ampia analisi della complessa nozione di consilium, come virtù/dono del discernimento, della scelta e del comando, il corso si prefigge di analizzare e valutare la sostenibilità di questa connessione tra diverse prassi e diversi modelli teologici, ricorrendo a differenti esemplificazioni storiche, sino ad affrontare esempi e riflessioni teologiche a noi ben più prossime.

Obiettivo

Il principio giustinianeo quod omnes similiter tangit ab omnibus comprobetur, inizialmente concernente il diritto privato, ma ben presto applicato ad una gamma sempre più ampia di situazioni pubbliche, diviene col XIII secolo anche un imprescindibile principio del diritto canonico e del governo della Chiesa. La massima, evocata con sempre più insistenza, è consacrata in modo formale da Innocenzo III in un canone del Concilio Lateranense IV per poi essere confermata da Innocenzo IV nel suo Apparatus alle Decretali di Gregorio IX e, infine, inserita nel 1299 quale regola di diritto nel Corpus di diritto canonico da Bonifacio VIII. Sarà Yves Congar, con un celebre saggio apparso nel 1958, a farne un modello di decodificazione delle molteplici modalità collegiali/sinodali del funzionamento del governo ecclesiale, intuendo – fra l’altro – come la loro variegata prassi, lungo i secoli, rispecchi diversi modelli ecclesiologici.

Avvertenze
Bibliografia

Di seguito una serie di testi cui si farà riferimento, in parte o interamente, durante lo svolgimento del corso:

Bettetini A., «Riflessioni storico-dogmatiche sulla regola “quod omnes tangit” e la “persona ficta”», in Studi in onore di Francesco Finocchiaro, Padova 2000, pp. 193-230.

Id., «La Formazione della volontà collegiale, principio democratico e verità nel diritto della Chiesa», in A. Gonzalez-Varas Isbanez (ed.), El Ius Commune y la formación de las instituciones de Derecho Público, Valencia 2012, pp. 93-107.

Casagrande C. (ed.). Consilium. Teorie e pratiche del consigliare nella cultura medievale, Firenze 2004.

Condorelli O., Principio elettivo, consenso, rappresentanza: itinerari canonistici su elezioni episcopali, provvisioni papali e dottrine sulla potestà sacra da Graziano al tempo della crisi conciliare (secoli XII-XV), Roma 2003.

Congar Y., «Quod omnes tangit, ab omnibus tractari et approbari debet», in Revue Historique de Droit Français et Etranger, IV série, 36 (1958), pp. 210-259.

Fasolt C., «Quod omnes tangit ab omnibus approbari debet: The Words and the Meaning», in S. B. Bowman (ed), In Iure Veritas: Studies in Canon Law in Memory of Schafer William, Cincinnati 1991, pp. 21-55.

Giacchi O., «La regola “quod omnes tangit” nel dirito canonico», in Jus. Rivista di Scienze Giuridiche, 3 (1952), pp. 77-100.

Gonzalez-Varas Isbanez A., Consejo y consentimiento en los órganos colegiados canónicos. Su incidencia en el Derecho Público secular medieval, Valencia 2007.

Gouron A., «Aux origines médievales de la maxime “Quod omnes tangit”», in J.L. Harouel (ed.), Histoire du droit social. Mélanges en hommage à Jean Imbert, Paris 1989, pp. 277-286.

Hébert M., La voix du peuple. Une histoire des assemblées au Moyen Âge, Paris 2018.

Marongiu A., «Il principio della partecipazione e del consenso. Quod omnes tangit ab omnibus approbari debet nel XIV secolo», in A. Marongiu, Dottrine e istituzioni politiche medievali e moderne, Milano 1979, pp. 255-279.

Quaglioni D., La sovranità, Roma-Bari 2004.

Tierney B., Religion, Law, and the Growth of Constitutional Thought 1150-1650, Cambridge 1983.

Id., «Hierarchy, Consent and the Western Tradition», in Political Theory, 15 (1987), pp. 646-652.

Programma
  • Descrizione del corso
  • Contenuti del corso
Obiettivo
  • Obiettivi del corso e risultati di apprendimento attesi.
Avvertenze
  • Metodologie didattiche e attività di apprendimento previste
  • Prerequisiti
  • Calendario o programma del corso (scadenze previste)
  • Criteri disciplinari condivisi (presenza, puntualità, correttezza, ecc.)
  • Metodi e criteri di accertamento del profitto (distribuzione dei parametri di valutazione)
Bibliografia
  • Letture richieste e consigliate.