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Questioni di cristologia e soteriologia – Nell’approssimarsi del 1700° anniversario del concilio di Nicea

Docenti
  Claudio MONGE
Istituto / Ciclo
Licenza in Sacra Teologia (FTER) (Licenza in Sacra Teologia)
Anno accademico
2023/2024
Codice
TSB-a01
Anno di corso
1° Anno
Semestre
2
ECTS
4.0
Ore
24
Lingua in cui viene erogato il corso
Italiano
Modalità di erogazione del corso
Convenzionale
Tipologia di insegnamento
OBBLIGATORIO
Tipologia d'esame / Metodo di valutazione
Prova scritta
SCHEDA PUBBLICATA
Programma

Elenchiamo qui solo alcune grandi tematiche che dovranno essere affrontate.

1. Prospettive sistematiche

1.a La singolarità di Cristo come condizione della singolarità della comprensione cristiana di Dio-Chiesa.

1.b Il fondamento cristiano della pretesa d’assolutezza di Gesù di Nazaret in quanto Cristo.

1.c Da una cristologia dall’alto ad una cristologia dal basso: la cristologia epifanica.

1.d L’equilibrium cristologico-pneumatologico nell’ecclesiologia di Zizioulas.

1.e La cristologia quale ermeneutica delle religioni.

2. Dalle cristologie europee di taglio classico-universalista alle «cristologie contestuali» asiatiche, africane e latino-americane

3. Cristologia e pluralismo religioso

3.a La teologia della presenza di Cristo nelle religioni.

3.b Relativizzazione kenotica o teologica ed escatologica della pretesa di Gesù in contesto pluralista.

3.c Disagi contemporanei di fronte al paradosso cristiano dell’incarnazione.

3.d La mediazione definitiva di Gesù Cristo, come determinazione originaria del rapporto tra Dio e l’uomo.

3.e Dalla cristologia dialogica alla «cristologia inter-credente».

4. L’ampiezza cosmica dell’azione di Cristo

4.a Il valore soteriologico dell’incarnazione nella prospettiva di una «teologia del creato».

4.b Dal concetto di trasformazione del creato a quello di «inabitazione compatiscente».

Obiettivo

Il concilio di Nicea convocato dall’imperatore Costantino I riguardava lo statuto teologico di Gesù, figlio di Dio, che fino ad allora non era stato ancora fissato, dando luogo ad aspre controversie che, in qualche modo, minavano anche la pax imperiale. Insomma, sullo sfondo di questa contesa teologica emergono tutte le implicazioni politiche, sociali e culturali che essa portava con sé. Certo, si può restare sorpresi dall’atmosfera piena di complotti politico-teologici, dalle violenze e i tumulti che percorsero la Chiesa del IV secolo. Eppure, nei testi evangelici, incentrati sulla vicenda cristologica, non solo non troviamo alcun riferimento esplicito ad una trinità in Dio ma neppure alcuna speculazione «cristologica» in senso tecnico, cioè una totale assenza di una esplicita dottrina sulla persona di Cristo. Ci si chiede, allora, come fu possibile che nel giro di poco più di due secoli il cristianesimo si lacerasse proprio sulle dispute teologiche intorno alla persona di Cristo. In linea molto generale possiamo affermare che allo sviluppo del dogma non ha concorso soltanto il confronto con la filosofia greca, ma anche lo gnosticismo e i prestiti paralleli a realtà sociali e politiche comuni tanto ai cristiani che ai greci. L’adesione al monoteismo, ad esempio, era sotto certi aspetti un problema politico, così come era un problema politico anche la degiudaizzazione del messaggio di Gesù operata da un Giustino nel II secolo. Insomma, se analizziamo con attenzione ed obiettività la cristologia (o come qualcuno sostiene le cristologie) del Nuovo Testamento, appare evidente che le affermazioni di Nicea rappresentino un modo del tutto nuovo, affatto non scritturistico, di esprimere e concepire quanto era stato affermato su Gesù Cristo. Atanasio tuttavia si affretterà a precisare che le espressioni utilizzate a Nicea contengono il senso delle Scritture. A distanza di 1700 anni, è lecito chiedersi quante delle principali scelte teologiche di Nicea, a prescindere dalle motivazioni del tempo, hanno avuto nella storia cristiana un impatto determinante. Che cosa resta oggi di tutto questo? Quali nuove attenzioni si pongono? Quali stridono? Il contesto teologico odierno lamenta da più parti la mancanza di un quadro filosofico-metafisico di riferimento che permetta di comprendere la vicenda di Gesù e le stesse affermazioni cristologiche nel mutato contesto culturale. Il mondo non è solo «luogo teologico», ma anche il luogo che interroga la teologia. Come partire (anche metodologicamente) dalle istanze di una «teologia contestuale» oggi e non dalla lettura della tradizione (che dovrà essere recuperata in seconda istanza), riferendosi all’evento di Nicea in modo critico, per aprire questioni sul modo di fare teologia e sulla forma della Chiesa stessa. Come pensare la questione cristologica nei termini della domanda: «chi dite che io sia?», per scorgere come la questione rinvia subito a chiedersi il significato di salvezza per noi oggi… Dalle domande che nascono dall’esperienza umana, è necessario oggi ripensare le cristologie non solo in sé ma al cuore della confessione di fede trinitaria, dell’azione trasformatrice dello Spirito Santo. Inoltre, non si può ignorare la nuova rilevanza della questione cosmologica che irrompe nella dialettica «cristologia» e «antropologia»: in altre parole, come prendere in conto il valore ontologico e soteriologico dell’incarnazione, non solo per l’umanità ma per il cosmo intero, con prospettive nuove anche dal punto di vista interreligioso. Da un Dio che «crea», «conserva», «mantiene» e «compie» (relazioni unilaterali), ad un Dio che, in Cristo e nello Spirito, «inabita», «compatisce», «partecipa», «accompagna», «soffre», «si rallegra» e «glorifica» (relazioni reciproche), designando una comunità cosmica di vita tra Dio, lo Spirito e l’insieme delle creature al cuore della creazione tutta intera.

Avvertenze

La bibliografia verrà arricchita con documenti e articoli forniti dall’insegnante.

Tipo di corso: Frontale con possibili esercitazioni, ma anche interventi di colleghi esterni.

Tipo di esame: Scritto.

Lingua: Il corso sarà principalmente erogato in italiano, ma con la possibilità di qualche intervento in streaming di colleghi stranieri (in caso di difficoltà verrà assicurata la traduzione). La bibliografia spazierà certamente anche su scritti in altre lingue.

Bibliografia

Documenti del Magistero

Commissione teologica internazionale, Teologia, Cristologia, Antropologia, LEV, Città del Vaticano 1981.

Alcuni testi scelti

Moioli G., Cristologia, Glossa, Milano 1995; Sesboüe B., Gesù Cristo l’unico mediatore. Saggio sulla redenzione e la salvezza 1 e 2, Paoline, Cinisello Balsamo 1991 e 1994; Gäde G., Cristo nelle religioni, Borla, Roma 2003; Moingt J., L’homme qui venait de Dieu, du Cerf, Paris 1993; Duquoc C., L’unique Christ. La symphonie différée, du Cerf, Paris 2002.

Programma
  • Descrizione del corso
  • Contenuti del corso
Obiettivo
  • Obiettivi del corso e risultati di apprendimento attesi.
Avvertenze
  • Metodologie didattiche e attività di apprendimento previste
  • Prerequisiti
  • Calendario o programma del corso (scadenze previste)
  • Criteri disciplinari condivisi (presenza, puntualità, correttezza, ecc.)
  • Metodi e criteri di accertamento del profitto (distribuzione dei parametri di valutazione)
Bibliografia
  • Letture richieste e consigliate.